Se il vostro desiderio non è aumentare di volume il seno ma volete semplicemente sollevarlo allora il lifting fa al caso vostro.
Il décolleté, con il passare degli anni, può perdere tonicità e non farvi sentire più in armonia con il vostro corpo. Il cedimento del seno può essere causato dall’età o da un forte dimagrimento o dalla gravidanza.
La mastoplastica non è l’unico rimedio per restituire simmetria alla silhouette!
Come si esegue
La caduta dei tessuti non è una cosa anomala ma c’è chi desidera ovviare questo piccolo difetto ed oggi è possibile grazie alla mastopessi, conosciuta come lifting al seno.
Consiste nella rimozione di una porzione del tessuto mammario, scientificamente chiamato ptosi, spostamento delle aureole e successiva unione dei lembi.
Innanzitutto è bene che il chirurgo valuti il paziente, in quanto questa operazione non è consigliabile a tutti.
La ptosi, ossia il rilassamento, può essere di tre gradi: lieve, moderata e severa.
In base al tipo di gravità il chirurgo decide se agire o meno.
L’operazione prevede tre incisioni:
- l’incisione che segue il perimetro dell’areola, per migliorare la posizione del capezzolo
- l’incisione che scende in modo verticale dal margine inferiore dell’areola al solco sottomammario
- l’incisione lungo il solco sottomammario, al fine di sollevare il seno
Una volta concluse queste fasi, l’intervento termina con una sutura effettuata con punti riposti internamente ed esternamente. A seconda del caso, l’anestesia può essere: generale (ma senza intubazione) o locale con sedazione.
Nel caso il paziente desiderasse anche aumentare o diminuire il seno, può essere abbinata alla mastoplastica additiva o riduttiva.
Vediamo quali sono i pro e i contro di questo tipo di operazione.
Mastopessi o no?
Il lifting al seno è un tipo di operazione molto apprezzata ma è pur sempre un intervento chirurgico ed è giusto valutare bene prima di eseguirlo.
Il risultato sarà soddisfacente per coloro che lamentano un seno svuotato, cadente o dei capezzoli che puntano verso il basso.
Affinché tutto sia svolto al meglio, importante è che il chirurgo valuti bene il grado di ptosi ed è sconsigliato agire ad un livello lieve, sottoponendo così il corpo ad uno stress che non porterebbe benefici.
È bene anche sapere che nel post operatorio è previsto un drenaggio ed un bendaggio che vengono rimossi dopo qualche giorno mentre i punti circa una settimana dopo.
Ovviamente essendo questa una fase delicata, nei primi giorni si possono verificare dei rigonfiamenti e i dolori sono all’ordine del giorno ma possono essere facilmente attenuati con antidolorifici appositi.
Il seno sarà tenuto stretto grazie ad un reggiseno elastico ed è vietato
- qualsiasi tipo di sforzo sui pettorali
- movimenti bruschi o sollevamenti pesanti con le braccia
- l’attività fisica per almeno una decina di giorni
Ma la domanda più frequente è: sarà visibile la cicatrice?
La risposta è sì.
Si tratta pur sempre di un’incisione ed una sutura quindi avere una cicatrice invisibile è impossibile.
Sarà presente la cosiddetta cicatrice a “T”, inizialmente più evidente poi man mano andrà assottigliandosi. Ma per migliorarne l’estetica sarà possibile effettuare, in un secondo momento, la chirurgia a mosaico o peeling laser.
Infine, è giusto sapere che gli effetti di questo intervento sono duraturi ma non eterni, il seno è sottoposto sia alla forza di gravità sia all’invecchiamento per questo, se lo si desidera, è consigliabile operare dopo i 22 anni quando lo sviluppo è già a buon punto (tenendo sempre in conto altri eventuali ritocchi in futuro).
Il consiglio è quello di affidarvi ad un buon medico e valutare per avere un risultato ottimale.